Stamnos attico a figure rosse con Eracle tra i centauri che attinge vino da un pithos
V sec. a.C.
IV B, Istituto Agrario Giuseppe Garibaldi
©Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Archivio fotografico. Fotografo Mauro Benedetti
Nell’antichità i vasi avevano nomi, forme e funzioni diverse: venivano usati per trasportare e contenere liquidi o per custodire unguenti. In questo caso stiamo osservando uno Stamnos. Lo Stamnos veniva considerato un vaso da mensa perché al suo interno nei casi più comuni era trasportato il vino.
Questo è un vaso decorato con la tecnica a figure rosse dove viene raffigurato il mito dell’eroe Eracle.
In questo episodio, legato alla sua terza fatica “La caccia al cinghiale di Ermiranto”, l’eroe è ritratto mentre attinge il vino tra i centauri. Eracle è raffigurato con elementi caratteristici: con indosso la pelle del leone Nemeo e una clava ricavata dal legno di ulivo. Nella scena insieme ad Eracle troviamo Folo, centauro figlio di Sileno e una Ninfa, che dopo la richiesta dell’eroe di attingere al vino, glielo concede.
Questo è il fattore scatenante della guerra, perché aperto il recipiente del vino, l’aroma attirò i centauri che cominciarono ad attaccare Eracle. Dopo la battaglia nella quale vennero uccisi molti centauri, Folo, per la sua curiosità, rimase ucciso da una freccia avvelenata estratta da un suo compagno.